Il diamante policristallino (PCD) è ottenuto attraverso un particolare processo di sinterizzazione di microscopiche particelle di diamante.
Negli ultimi anni gli inserti in PCD hanno aumentato notevolmente il loro impiego nelle lavorazioni meccaniche.
E’ infatti dalla sua particolare composizione che derivano i suoi principali vantaggi:
- ottenere elevate qualità di finitura;
- aumentare le velocità di taglio e lavorazioni rispetto ai materiali precedentemente utilizzati;
- offrire una durata molto superiore agli inserti e utensili in carburo di tungsteno
Il PCD consente la lavorazione esclusivamente di materiali non ferrosi, tra cui possiamo trovare alluminio, rame, bronzo, ottone, oro, argento, titanio, grafite, materiali plastici, fibra di carbonio.
Per cercare di sfruttare al meglio le sue potenzialità, è necessario scegliere tra le diverse tipologie di PCD in funzione del materiale che si deve lavorare e al grado di finitura che si desidera ottenere.
GRANA 02
E’ quella che presenta la composizione più piccola (dimesioni di 2 micron) tra tutte le tipologie di PCD.
E consigliata per lavorazioni di finitura e lappatura.
GRANA 10
In assoluto la più utilizzata, in quanto offre il miglior compromesso tra durata e qualità di finitura.
Consente di effettuare contemporaneamente la fase di sgrossatura e di finitura con lo stesso utensile.
Consigliabile per la lavorazione di tutte le leghe.
GRANA 30
Offre una maggior resistenza all’abrasione, anche se il grado di finitura offerto è leggermente inferiore rispetto alle altre due tipologie.
Ideale per la lavorazione di materiali abrasivi come grafite, fibre di vetro, fibre di carbonio e alluminio ad alto contenuto di silicio.